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Recupero toner e smaltimento RAEE: tu sei in regola?

Un toner è una cartuccia per stampante multifunzione (quelle per ufficio), fax o fotocopiatrici laser.

Con il termine ‘toner’ solitamente si intende tutta la cartuccia, ma in realtà toner è solo la speciale polvere che si trova al suo interno. Questa polvere finissima potrebbe collocarlo tra i rifiuti speciali.

Per ogni prodotto chimico, il produttore è tenuto a rilasciare la scheda di sicurezza che riporta le indicazioni per la tutela e la salute di persone e dell’ambiente in relazione a quel dato prodotto:

  • composizione
  • nome del produttore
  • come trasportarlo per evitare rischi per le persone e per l’ambiente
  • indicazioni per lo smaltimento
  • protezioni che devono indossare il lavoratore, il consumatore o altre persone che possano entrare accidentalmente in contatto con il prodotto chimico a cui si riferisce la scheda di sicurezza
  • altre informazioni specifiche alla pericolosità del prodotto

Ogni prodotto viene associato ad un codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) che lo identifica come pericoloso o non pericoloso.

NOTA: il codice CER per i rifiuti speciali non pericolosi è 08 03 18 o anche 160216, mentre quello per i pericolosi è lo 08 03 17 o 160215

A prescindere dalla pericolosità o meno, è fondamentale non disperdere il toner nell’ambiente e attenersi scrupolosamente alle normative vigenti. Leggendo questa guida capirai chiaramente il perché.

1) Un’ottima ragione per fare un recupero toner a norma

La procedura di recupero di questi che sono a tutti gli effetti ‘rifiuti speciali’ è strutturata e regolata dalla Legge (D.Lgs. 116/2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale).

Data la mole di rifiuti RAEE e speciali che si sta producendo da 20 anni a questa parte, si è resa necessaria una legislazione, che facesse il giusto distinguo tra rifiuti pericolosi e non pericolosi e che definisse le procedure necessarie al corretto smaltimento. Questo per tutelare l’Ambiente e la salute delle persone.

Un errato smaltimento, infatti, può rivelarsi nefasto su vari fronti. Basti pensare che la dispersione della polvere di toner nell’ambiente, non solo ha una decomposizione molto lunga, ma inquina l’aria e, successivamente, il terreno.

Intaccando la terra, tutto quello che deriva da essa risulterà contaminato e ce lo troveremo nel piatto. Quello che significa per la nostra salute è ben chiaro.

effetto errato smaltimento toner

2) I tre grandi vantaggi per la tua azienda

Probabilmente hai già chiaro il beneficio che la tua azienda trae dal servizio di recupero toner e smaltimento RAEE di PTS. Se cosi non fosse:

  • hai la certezza di un servizio a norma di legge
  • scegli un servizio rispettoso dell’Ambiente
  • risparmi tempo perché hai un interlocutore unico e un servizio senza pensieri

Il recupero toner è uno dei servizi di punta che proponiamo come PTS.

Qui trovi tutte le informazioni

3) Dove smaltire un toner se sei un’azienda o un privato

Per fare la cosa giusta, non basta gettare il toner nell’indifferenziata o portarlo in discarica.

Se sei un privato, devi rivolgerti alle isole ecologiche adibite allo smaltimento dei rifiuti RAEE.

Se in ufficio hai una stampante, molto probabilmente dovrai affidarti ad un’azienda che ti fornisca il servizio di recupero e smaltimento e la relativa documentazione,  per tutelarti in caso di controllo da parte delle Autorità (lo vedremo tra poco).

Va anche precisato che non tutte le aziende sono tenute a smaltire in questo modo. Per sapere se la tua azienda ha questo obbligo, devi chiedere al tuo consulente ambientale che saprà indirizzarti per la corretta gestione dei rifiuti.

4) I moduli e i giusti comportamenti per un servizio di recupero toner e smaltimento in regola

Affidarsi ad un partner riconosciuto è l’unica strada per un’azienda che è tenuta ad essere in regola (le multe comminate sono molto salate e ne parleremo tra qualche riga).

Questo partner effettuerà il recupero e/o lo smaltimento seguendo una procedura certificata che inizia con la consegna di una Eco-box per la raccolta dei toner esausti e termina con il rilascio di un documento – il FIR, formulario identificazione rifiuto – che certifica il corretto smaltimento e recupero del toner.

Partiamo dal collocamento della Eco-box in azienda per la quale è importante avere delle attenzioni particolari, trattandosi di deposito temporaneo prima della raccolta dei rifiuti.

È bene posizionarla in un luogo fresco e asciutto, al riparo da intemperie e calore eccessivo. I toner esausti devono essere avvolti nell’imballo in plastica presente nella confezione del nuovo toner che si va a installare.

Una volta riempita l’Eco-box si provvede a contattare il partner fornitore per il corretto recupero e il relativo smaltimento. Ricorda che il deposito temporaneo del rifiuto non può avere una durata superiore ad un anno.

Ora fai attenzione proprio a questi due aspetti:

  1. procedura certificata
  2. corretto recupero del toner e smaltimento

Mettiamo in evidenza queste due voci perché è necessario sapere che non tutte le aziende possono recuperare i toner e i rifiuti RAEE. Per farlo è necessario essere iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali e PTS è registrata dal 1997.

Per essere più chiari: PTS è il tramite tra l’azienda che deve smaltire il toner, la cartuccia o il rifiuto RAEE e l’Ente che poi si occuperà materialmente dello smaltimento. In pratica siamo abilitati alla raccolta e al trasporto di questi rifiuti, ma non alla loro ‘distruzione’.

Con la nuova legge in materia di Diritto Ambientale, in vigore dal settembre 2020, viene istituito il RENTRI, il Registro Elettronico per la Tracciabilità dei Rifiuti. Una volta operativo, il RENTRI sostituirà:

  • il registro di carico e scarico
  • i formulari di identificazione dei rifiuti
  • il MUD

Con la nuova attuazione, tutti questi documenti andranno conservati 3 anni, non più 5.

Va anche specificato che non tutte le aziende hanno l’obbligo di tracciare i rifiuti. Infatti sono esclusi dal tenere il registro di carico e scarico:

  • imprenditori agricoli con un volume di affari inferiore a 8mila euro
  • produttori iniziali di rifiuti non pericolosi con meno di 10 dipendenti
  • imprese che raccolgono e trasportano autonomamente i rifiuti non pericolosi

Come indicato nell’articolo 193, è necessario accompagnare il trasporto di rifiuti con un formulario di identificazione (FIR) sul quale vengono riportati:

  • nome e indirizzo del produttore e di chi detiene il rifiuto
  • origine, tipo e quantità del rifiuto
  • impianto di smaltimento o di destinazione del rifiuto
  • data del trasporto e percorso stradale
  • nome e indirizzo del destinatario

Il FIR è composto da 4 copie e con il nuovo decreto rifiuti, la trasmissione della 4° copia – che ora viene rilasciata al cliente in forma cartacea – potrà essere inviata anche via PEC se il trasportatore garantisce la conservazione del documento originale (anche in questo caso, da 5 anni si scenderà a 3) e si incarichi del successivo invio al produttore.

Se hai già attivo il nostro servizio di recupero toner, sul sito puoi scaricare la modulistica relativa.

5) Quanto costa smaltire un toner?

È la prima domanda che ci viene posta e la risposta è sempre una: non è possibile definire un prezzo unitario per il recupero toner perché varia in base a due fattori:

  • la quantità di materiale da smaltire
  • la posizione geografica della sede dell’azienda

Per dare un’idea, possiamo solo dirti che il prezzo medio per il recupero si aggira intorno ai 70-100 euro ogni quintale di materiale. A questo va aggiunto il trasporto che, ovviamente, incide in base alla posizione dell’azienda e, chiaramente, l’iva.

6) Le sanzioni per i ‘furbetti’ dello smaltimento

Come abbiamo detto (quasi) tutti i titolari di partita IVA sono obbligati ad una corretta gestione dei rifiuti speciali da stampa e RAEE.

Ricorda che sono le aziende e i liberi professionisti gli unici responsabili del rifiuto, dato che lo generano con la loro attività. Questo vale anche se si utilizzano stampanti a noleggio.

Con il nuovo art. 258 (D.Lgs 152/06 ex D.Lgs 22/97) e la sua riforma nr. 116/2020 il diritto dell’Ambiente viene aggiornato soprattutto in materia di sanzioni, che riguardano – prevalentemente – errori e/o omissioni relativi alla compilazione e trasmissione del MUD, del registro di carico e scarico e il FIR.

Come ogni normativa, anche quella che regola lo smaltimento dei toner prevede sanzioni per i trasgressori. E sono molto salate!

  • Sanzioni legate alla comunicazione (MUD): non effettuarla, o farlo in modo incompleto/inesatto comporta una sanzione che va dai 2000 ai 10mila euro. Se la comunicazione avviene entro i 60 gg dalla scadenza del termine, la sanzione va dai 26 ai 160 Euro.
  • Registro di carico e scarico: nel caso in cui sia incompleto o mancante, la sanzione amministrativa oscilla tra i 2000 e i 10mila euro, che diventano 10mila-30mila euro in caso di registro rifiuti pericolosi. Nei casi più gravi, il soggetto responsabile potrebbe anche essere sospeso dalla carica rivestita in azienda (inclusa quella di amministratore) per un periodo che va da un mese fino ad un anno. Sono possibili sanzioni ridotte per aziende con meno di 15 dipendenti.
  • Formulario (FIR): la Legge parla chiaro e sanziona chi trasporta rifiuti senza il relativo formulario (o i documenti sostitutivi), lo compila in modo errato o tralascia delle parti. In questi casi, viene comminata una sanzione che va dai 1600 ai 10mila euro. Si parla anche di detenzione fino a due anni nel caso si sia colti a trasportare rifiuti pericolosi, o dichiari il falso sulla natura del rifiuto stesso, sulla sua composizione e caratteristiche o per chi ricorre ad un certificato falso durante il trasporto. Anche per le sanzioni relative al FIR sono previste riduzioni ma è consigliabile avvalersi di un consulente esperto per poterle valutare con attenzione.

La novità principale di questo aggiornamento del diritto ambientale riguarda il cumulo delle infrazioni, sia contemporanee che reiterate. In questo caso le sanzioni possono aumentare anche del doppio o del triplo se mancano dati o sono errati rilevanti ai fini della tracciabilità del rifiuto.

È ben chiaro che il mancato rispetto della Legge in materia di smaltimento e recupero RAEE e toner porti un danno rilevante all’azienda colta in flagranza di reato. Tuttavia queste sanzioni sono subito giustificate dal danno ambientale che si andrebbe a generare se non si rispettassero le procedure, come abbiamo esplicitamente descritto in questa pagina.

Non c’è un Pianeta B, quindi è opportuno fare del nostro meglio per avere cura di questo.

7) L’impegno di PTS verso l’Ambiente

Come PTS abbiamo preso anche un impegno ulteriore: la certificazione ISO14001.

Con questa certificazione, dichiariamo il rispetto dei protocolli di gestione ambientale.

Certificazione ISO14001 smaltimento RAEE

8) A cosa serve la certificazione ambientale

Le certificazioni ambientali sono strumenti con i quali le aziende valutano e certificano l’impegno verso la sostenibilità, la tutela e l’impatto ambientale delle produzioni aziendali.

L’obiettivo primario della certificazione ISO14001 è quello di ridurre la quantità dei rifiuti da smaltire, promuovendo invece il recupero e creando una circolarità di mercato. Basti pensare ai toner rigenerati, sottoposti ad una procedura di recupero per dargli una nuova vita. Ed è proprio sui toner rigenerati che PTS sta puntando per contribuire alla sostenibilità ambientale.

Se vuoi attivare il servizio recupero toner di PTS, contattaci e un nostro consulente ti proporrà un preventivo personalizzato.

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copertina news smaltimento toner normativa 2020

Smaltimento Toner: cosa dice la normativa?

In oltre 20 anni di dialoghi con clienti e partner, ci è capitato spesso di assistere a “spiacevoli” scoperte. Quelle più frequenti?

Quelle sulle corrette procedure di smaltimento dei toner da parte delle aziende. In particolar modo in merito a:

  • l’esistenza di una normativa specifica a riguardo (stiamo parlando del D.Lgs 152/2006);
  • l’obbligo di seguire una procedura molto stringente: un processo obbligatorio per tutte le imprese, attività professionali e possessori di Partita IVA.

Spesso, infatti, le conversazioni su questo tema, ancora oggi, vanno a finire così:

PTS: «Mi scusi, le posso chiedere come la sua azienda smaltisce i toner che utilizza?».
C: «Ah noi li riconsegnamo a chi ce li fornisce.».
PTS: «Ottimo. Allora vi rilasceranno regolari moduli FIR dell’avvenuto ritiro e recupero.».
C: «Eh no, nessuno ci ha mai consegnato nulla!».
PTS: «Ok. Almeno saranno enti o realtà che avete verificato essere iscritte all’Ambo Gestori Ambientali, con regolari autorizzazioni al ritiro, al trasporto e al recupero. Giusto?».
C: « … ».

Normativa smaltimento toner per le aziende

Le strade, a questo punto, si dividono in due:

  1. chi decide di sfidare la sorte, senza accertarsi di essere conforme alla normativa vigente in materia e senza adeguarsi;
  2. chi decide di prendere in mano la situazione, mettendo al riparo la propria azienda o attività da potenziali rischi.

“Rischi” che possono arrivare a multe che oscillano tra 2.600€ fino a 93.000€. La normativa in materia di smaltimento toner non dà scampo!
Qui abbiamo scritto anche della riforma del 2020 dove si definiscono nuove responsabilità e multe per chi non effettua un recupero toner e RAEE secondo la Legge.

Ma c’è una buona notizia!
Se sei arrivato su questa notizia vuol dire che la tua azienda è sulla buona strada: quella di prendere in considerazione il corretto processo di smaltimento delle cartucce da stampa esaurite. Un’attività importante per l’ecosistema e fondamentale per la salvaguardia del proprio business.

Per questo abbiamo preparato un’agile e facile grafica sul corretto processo di smaltimento dei toner per le aziende e su quanto dice la normativa in materia.

La puoi scaricare gratuitamente, salvare, stampare, inviare al tuo responsabile. Insomma: tutto quello che può aiutare la tua azienda o attività a fare una scelta virtuosa!

Hai ancora dubbi sull’argomento? Allora puoi dare uno sguardo alle domande più frequenti sullo smaltimento e recupero toner, così come vuole la normativa vigente.

Oppure, se ti piace andare dritto al punto, puoi scoprire il nostro servizio dedicato al recupero e smaltimento dei rifiuti da stampa: saremmo felici di metterti al riparo da “salate” conseguenze!

Domande frequenti sullo smaltimento toner a norma di Legge

Lungo la carriera di ritiri e di recupero toner, abbiamo radunato i dubbi più frequenti che ci sono stati (e ci vengono) manifestati più spesso.

Hai altri punti interrogativi senza risposta? Noi siamo sempre qui, pronti a darti una mano.

Forse. Ma attenzione.
Perché, come riporta la normativa, sei tu che dovrai “adempiere ad oneri di controllo sui sistemi di autorizzatori dei trasportatori e dei destinatari del rifiuto“.

Tradotto? Devi verificare che chi ritira e chi poi gestirà lo smaltimento/recupero di toner esausti abbiano le autorizzazioni specifiche per farlo:

– autorizzazione al trasporto (specifica per lo specifico codice di rifiuto assegnato ai toner di stampa esauriti);
– autorizzazione al recupero (specifica per lo specifico codice di rifiuto assegnato ai toner di stampa esauriti);
– iscrizione all’Albo dei Gestori Ambientali. Chi ti consegna le cartucce e te le ritira ha tutte queste caratteristiche? Allora tranquillo: sei in una botte di ferro!

Assolutamente NO.
Il D.Lgs 152/06 ex D.Lgs 22/97 definisce i toner usati come Rifiuti Speciali da stampa. Per questo devono essere sottoposti ad un rigoroso processo di smaltimento e di recupero dedicato.

Dipende.
Infatti, come una nostra ricerca e analisi ha messo in luce, quasi il 90% dei rifiuti speciali da stampa viene avviato al recupero. Quindi a processi virtuosi ed eco-sostenibili. Il restante 10% viene avviato a processi di smaltimento non virtuosi: discarica, inceneritore, stoccaggi, interramenti.

È buona prassi, quindi, accertarsi che i propri rifiuti da stampa vengano avviati a processi di riutilizzo, recupero o riciclo, non è solo un atto conforme alla normativa, ma un gesto potente e utile per l’ecosistema.

Purtroppo NO. Non ancora.
Infatti la tua azienda sarà ufficialmente al riparo da multe o sanzioni solo nel momento in cui riceverà la famosa 4° copia del formulario di identificazione dei rifiuti.
Chi te la deve consegnare? Ovviamente l’azienda autorizzata al ritiro, trasporto e smaltimento.

Purtroppo SI.
Per la normativa sei l’utilizzatore delle cartucce. E di conseguenza il “produttore” finale del rifiuto da stampa. A te, quindi, oneri e onori dello smaltimento anche in questa circostanza di contratto di solo noleggio della stampante.

Certo che SI.
In quanto “azienda produttrice” del rifiuto da stampa, completando le procedure di gestione di toner esausti come da normativa puoi fare richiesta (documentazione alla mano) di riduzione percentuale sull’importo della tasse dei rifiuti della tua azienda.
Percentuale di sgravio che varia, ovviamente, da comune a comune.

Toner e cartucce da stampa esauriti, ovviamente.
Sia cartucce di stampanti inkjet, sia toner di stampanti laser.
Ma anche rotoli (ribbon) di inchiostro di stampanti per etichette, per esempio, o nastri di stampa per plotter.
Ma attenzione: l’azienda che effettua il ritiro, trasporto e recupero deve essere in possesso di specifica autorizzazione per lo specifico codice attribuito a questi tipi di rifiuti.
Per esempio? Codice CER 080318, riferito a “toner per stampa esauriti” non pericolosi.

Chi siamo?

PTS srl nasce a Modena nel 1994 dove, a piccoli passi, è diventata un partner a 360 gradi nella fornitura e di Stampanti MultifunzioneMonitor Interattivi (lavagne LIM)Stampanti per Etichette adesive.

Non offriamo niente di “standard”. Per questo realizziamo “soluzioni“: perché ci deve essere tutto il necessario per aiutare a migliorare il lavoro (e la vita in ufficio!) di ogni giorno.

Le nostre Certificazioni e Autorizzazioni allo Smaltimento e Recupero Toner

Certificazioni e Autorizzazioni allo Smaltimento e Recupero Toner

Cosa dicono di noi?

Cerchi un partner in regola che si occupi dello smaltimento dei toner e dei rifiuti RAEE della tua azienda? Noi di PTS facciamo al caso tuo!

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toner smaltiti cosa fanno le aziende in Emilia Romagna per lo smaltimento dei rifiuti speciali

Toner e Cartucce smaltiti e riciclati: quanto sono eco-responsabili le aziende in Emilia Romagna?

Gli ultimi due anni hanno portato le aziende a fare i conti con le proprie infrastrutture IT, non sempre adeguate all’operatività smart richiesta in periodo pandemico. Stando all’Assintel Report 2021, nei prossimi mesi le aziende focalizzeranno gli investimenti ICT nel potenziamento delle soluzioni di collaborazione e nella distribuzione di computer e stampanti.

Ed è qui che ci soffermiamo: la spesa IT delle aziende italiane nel 2021 ha raggiunto i 28,6 miliardi di euro, registrando una crescita del 6,8% rispetto al 2020. A guidare questa crescita sono stati soprattutto gli investimenti in PC e stampanti, in netta controtendenza rispetto agli ultimi anni. Il settore delle stampanti in Italia contava una spesa di circa 1 miliardo di euro (il 20% del totale degli investimenti nel settore Hardware, stando all’Assintel Report 2019.

Un giro d’affari ancora importante che pone queste tecnologie al centro di un delicato problema ambientale. Proprio le tecnologie hardware, che ciascun ufficio e azienda utilizza ogni giorno, si stima abbiano un impatto devastante in termini di gas serra: se nel 2008 l’ICT ha contribuito per il 2% delle emissioni globali di CO2, nei 10 anni successivi questo valore è triplicato e si stima che entro il 2040 toccherà il 14%. Si pensi che il settore  dei trasporti, stabile nel tempo, impatta per il 20% (fonte: Agenda Digitale). Di fatto l’intero settore ICT consuma il 7% circa dell’energia globale.

E se le emissioni e i rifiuti generati dalle apparecchiature elettroniche (RAEE) hanno questa “ingombrante” responsabilità sul nostro ecosistema, occorre interrogarsi sul ruolo giocato dai dispositivi di stampa. In particolare, sui rifiuti prodotti da queste periferiche: i toner e le cartucce esauste. Le aziende come gestiscono questa tipologia di rifiuto? E le modalità attuate di smaltimento che impatto hanno sull’ecosistema? Insomma: virtuosi, o poco virtuosi? Per fornire risposte e spunti a queste domande, il team di PTS ha condotto una breve analisi* sulle modalità di smaltimento e recupero di toner e cartucce esausti in Emilia Romagna.

1) Il contesto 

Nello scenario descritto, toner e cartucce delle stampanti fanno ancora la voce grossa in termini di impatto ambientale. Un argomento da non sottovalutare, soprattutto considerando che contano quasi fino a 700 le tonnellate di rifiuti di toner e cartucce prodotti dalle aziende solo in Emilia Romagna in un solo anno. In generale, infatti, i rifiuti da stampa (ma anche vaschette, fusori, testine della stampante), da normativa nazionale, sono classificati come rifiuti speciali, e quindi non smaltibili o gestibili come un qualsiasi rifiuto urbano. Una normativa sul processo di smaltimento toner che diventata, negli ultimi 20 anni, più stringenti verso la quasi totalità delle aziende e delle attività a Partita IVA, obbligate a rivolgersi a operatori autorizzati. Alcuni degli obblighi: quello di dotarsi di procedure, di contratti di gestione e di documentazione ufficiale (FIR – Formulario Identificazione Rifiuti) che regolarizzino in modo più trasparente la gestione dei rifiuti da stampa. Scopri in questa nostra guida se sei in regola con il recupero toner e con lo smaltimento RAEE.

2) Produzione dei rifiuti speciali: toner e cartucce

Un primo termine di paragone mostra, come accennato, le quantità di toner e cartucce esausti prodotti nel 2015 e 2016 (ultimi dati ufficiali ARPA, con relativi aggiornamenti negli anni successivi).

(grafico1)

Grafico quantità rifiuti toner e cartucce Pericolosi-Non Pericolosi 2015/2016

Ad un rapido sguardo sull’andamento annuale (senza tener conto, per motivi di spazio, le tonnellate di rifiuti importate ed esportate in Emilia Romagna), si può notare:

  • il lieve incremento delle quantità di rifiuti prodotti e registrati (+ 9%)
  • il calo della registrazione di toner come “rifiuti pericolosi” (- 30%)

Un trend che viene, in parte, più evidente guardando ai “luoghi di natalità” di questi rifiuti da stampa: una costellazione di realtà sparse sul territorio e localizzate in tutti i principali comuni e province della regione.

(grafico 2)

Toner smaltiti - Mappa con le aree di produzione di toner/cartucce esauriti in Emilia Romagna

Focalizzando però l’attenzione su livelli di produzione più considerevoli (sopra le 3 tonnellate), nel 2016 (con relativi aggiornamenti recenti) la produzione dei rifiuti di toner e cartucce si concentra su comuni specifici:

  1. Solarolo (RA) (582 tonnellate),
  2. Calderara di Reno (33,4 tonnellate),
  3. Bologna (18 tonnellate),
  4. Parma (13 tonnellate),
  5. Poggio Renatico (12,2 tonnellate),
  6. Pianoro (BO) (8,1 tonnellate),
  7. Caorso (PC) (8,0 tonnellate),
  8. Modena (MO) (5,7 tonnellate),
  9. Borgonovo Val Tidone (PC) (5,3 tonnellate),
  10. Reggio Emilia (RE) (5,1 tonnellate),
  11. Carpi (MO) (4,9 tonnellate)
  12. Cesena (FC) (4,9 tonnellate)
  13. Rimini (4,2 tonnellate).

Mettendo a confronto questo scenario con quello dell’anno precedente, emerge una piccola sorpresa: da un periodo all’altro si registrano drastici cali e impennate delle tonnellate di rifiuti generati, come:

  • Casalecchio di Reno (BO) ► da 463 a 0,59 tonnellate circa
  • Modena (MO) ► da 49,9 a 5,7 tonnellate
  • Solarolo (RA) ► da 0 a 582 tonnellate
  • Calderara di Reno (BO) ► da 0 a 33,4 tonnellate
  • Poggio Renatico (FE) ► da 0 a 12,2 tonnellate
  • Scandiano (RE) ► da 16,8 a 0 tonnellate.

(grafico 3)

Toner smaltiti - Grafico di confronto sul totale tonnellate di toner/cartucce esauriti prodotti in Emilia Romagna nel 2015 e 2016

Cosa ne emerge? Che le attività di produzione dei rifiuti varino e tendano a concentrarsi e spostarsi in poche aree specifiche. Aree che, come vedremo meglio, sono le sedi locali specializzate e preferite per il trattamento di toner e cartucce esausti.

Ma quali sono le modalità preferite di gestione di questi rifiuti sul territorio?

3) Smaltimento dei rifiuti speciali: cosa e come

Come anticipato, lo smaltimento e gestione delle cartucce e dei toner di stampa richiede processi specifici e diversi da quelli di un qualsiasi altro rifiuto urbano.

In breve, le modalità principali registrate sono le seguenti, organizzate in una scala del loro impatto ambientale:

TIPOLOGIA DEL TRATTAMENTO

DESCRIZIONE

IMPATTO AMBIENTALE

CATEGORIA

R4

Riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici* Medio-BassoRecupero

R5

Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche* Medio-BassoRecupero

R13

Messa in riserva: tipologia di stoccaggio di rifiuti espressamente finalizzata al recupero# NeutroRecupero

R12

Scambio di rifiuti per sottoporli a operazioni di recupero specifiche# NeutroRecupero

D1

Deposito sul o nel suolo (ad esempio discarica)*** AltoSmaltimento

D9

Trattamento fisico-chimico non specificato, che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati in altre procedure (a esempio evaporazione, essicazione, calcinazione, ecc.)** Medio / Medio-AltoSmaltimento

D13

Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di smaltimento ai punti “D”## Non determinabileSmaltimento

D14

Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti “D”## Non determinabileSmaltimento

D15

Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti “D”(escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui i rifiuti sono prodotti)## Non determinabileSmaltimento

4) Gestione dei rifiuti da stampa: “ECO” O “NON ECO-SOSTENIBILI”?

A colpo d’occhio, in positivo, le operazioni più adottate per la gestione di questa tipologia di rifiuti dalle aziende in Emilia Romagna è quella della modalità di recupero “R.

(grafico 4)

Toner smaltiti - Grafico sul totale tonnellate smaltite o rigenerate di toner/cartucce in Emilia Romagna

La categoria della “Messa in riserva” (R13) (1.151 tonnellate), è quella più adottata, mentre dal lato delle operazioni di smaltimento (“D”) spicca il “Deposito temporaneo” (D15), con 97 tonnellate.

Entrambe sono, in breve, attività temporanee funzionali a destinare toner e cartucce a successivi trattamenti relativi alla stessa “famiglia” di gestione: “R” e “D”.

Nelle modalità più adottate è importante sottolineare il “Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche” (R5) con più di 700 tonnellate gestite, e quindi la diretta attività tecnica sulla cartuccia da stampa.

L’altra operazione, altamente positiva in termini ecologici, è quella di “Riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici” (R4), che segue con 277 tonnellate.

Sono queste, in sostanza, le modalità dirette che consentono di recuperare o addirittura rigenerare le cartucce, per dar loro nuova vita a un prezzo notevolmente inferiore rispetto alle originali. E con un notevole risparmio di CO2 e costi per l’ambiente.

Da un punto di vista geografico, la concentrazione delle attività di recupero dei rifiuti si polarizza attorno a zone specifiche.

(grafico 5)

Toner smaltiti - Grafico sulle modalità di Recupero (R4 e R5) di toner/cartucce in Emilia Romagna

Come visto poco prima, la gestione materiale dei rifiuti da stampa si polarizza in sedi geografiche limitate, autorizzate e iper-specializzate.

(grafico 6)

Toner smaltiti - Grafico sulle modalità di Recupero (R12 e R13) di toner/cartucce in Emilia Romagna

Si assiste a un discorso simile anche per quanto riguarda le modalità “D” di smaltimento di toner/cartucce.

(grafico 7)

Toner smaltiti - Grafico sulle modalità di Smaltimento di toner/cartucce in Emilia Romagna

Una polarizzazione che diventa ancora più interessante mettendo faccia a faccia due valori:

  • il totale delle tonnellate di rifiuti generati nelle zone “più produttive” (grafico 3),
  • il totale delle tonnellate di cartucce e toner gestite negli stessi territori.

(grafico 8)

Toner smaltiti - Grafico sul confronto delle tonnellate di toner/cartucce esauriti prodotti nel 2015 e 2016 in Emilia Romagna

Cosa emerge?
In alcune aree è evidente una disparità tra la quantità di rifiuti di prodotta e la quantità di quella gestita (smaltita o recuperata). Una sorta di “esodo di rifiuti”: dalle zone sede delle aziende “produttrici”, alle aree operative di realtà specializzate al trattamento dei toner/cartucce esauriti.

In particolare:

  • Modena: 5,7 tonnellate prodotte registrate; 21,66 tonnellate rigenerate
  • Solarolo (RA): 582 tonnellate prodotte registrate; 2.198,56 tonnellate rigenerate/smaltite
  • Pianoro (BO): 8,10 tonnellate prodotte registrate; 28,32 tonnellate rigenerate/smaltite
  • Caorso (PC): 8,00 tonnellate prodotte registrate; 22,17 tonnellate rigenerate/smaltite

In questo scenario, queste aree rappresentano veri e propri quartieri generali per il trattamento specializzato di toner e cartucce: a Modena vengono gestiti un +73,6% di rifiuti rispetto a quelli generati, percentuale identica a Solarolo (+73,5%). Mentre a Pianoro si segna un +71,3 e a Caorso un +63,9%.

5) Conclusioni

Nonostante le tonnellate di rifiuti destinati a modalità di trattamento di “Recupero” (2.529,84 tonnellate) siano decisamente superiori rispetto a quelle destinate a “Smaltimento” (180,38 tonnellate), diventa necessario fare in modo che la forbice continui ad assottigliarsi.

L’obiettivo ideale? Rendere il mondo delle cartucce e toner “autosufficiente”, in grado cioè di limitare pressoché a 0 il suo impatto sull’ambiente.

Una seconda considerazione evidenzia, come già accennato, le sedi specifiche di gestione del rifiuto. Un ruolo di primo piano che mette in risalto la specializzazione del trattamento.

(grafico 9)

Toner smaltiti - Grafico sulle modalità gestione rifiuto toner/cartucce in Emilia Romagna

Sono, in particolare, sei le più virtuose destinazioni che garantiscono una gestione eco-sostenibile di toner e cartucce (Solarolo, Modena, Ferrara, Cavriago, Calderara di Reno e Borgonovo Val Tidone (PC)), poiché il 100% dei rifiuti gestiti viene destinato a operazioni “R”, di recupero e riciclo.

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