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Quale futuro per la riunione online in azienda?

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Secondo un’indagine Otter.ai, in media il 15% del tempo di un’azienda è speso in riunioni: i quadri intermedi trascorrono il 35% del loro tempo lavorativo in meeting, mentre per i dirigenti di fascia alta si sale al 50%.

Va poi messo in conto anche il tempo impiegato nella preparazione di questi momenti: gli impiegati passano almeno 4 ore alla settimana preparando le riunioni di aggiornamento.

Ma quanto è coinvolgente una riunione online? Lo vediamo subito…

Buone notizie: nessuno dei nostri follower si fa i fatti propri durante una riunione online!

Sappiamo che può farvi sorridere, ma non è un risultato scontato. È uno dei dati che emergono dal sondaggio che abbiamo proposto sulla nostra pagina Linkedin e non è scontato per due motivi:

  • In molte realtà, la riunione online è (stata) una soluzione necessaria e non evitabile. Non è una scelta, ma un modus operandi al quale i vari soggetti sono stati obbligati e, come spesso accade davanti ad un dictat, la repulsione è forte.
  • Spesso una riunione online viene vista come un momento di pausa dalla routine professionale, un momento leggero dove potersi rilassare e anche distrarre trincerandosi dietro a (improbabili) lacune hardware che  interessano audio e/o video.

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Perché, ammettiamolo, spesso le cam vengono disattivate. L’abitudine è iniziata durante il lockdown vero e proprio, quando al lavoro ci si andava in ciabatte, ma è continuata anche quando la vita professionale stava ripartendo.

Consuetudine che, probabilmente, appartiene anche ad una parte di quel 62% di followers che, invece pur seguendo la riunione online, approfitta per lavorare e mettersi in pari con email, o per leggere informative varie. Niente, tuttavia, che distolga eccessivamente l’attenzione perché è bene farsi sempre trovare preparati.

Tra questi due gruppi spicca anche chi segue e partecipa attivamente (un 23% dei nostri followers – bravi!) in netto contrasto con quel 15% che dichiara di partecipare per senso del dovere, pur annoiandosi.

A questo punto è lecito chiedersi se le conference call sono state assimilate alle dinamiche aziendali.

È lecito supporre che, si, ormai siano un sistema consolidato che se non sostituirà al 100% le riunioni in presenza, quantomeno si rivelerà un sistema alternativo per evitare di posticipare gli incontri per impossibilità dei partecipanti.

Da una ricerca condotta da Sharp su di un campione di oltre 6.000 dipendenti di PMI in Europa, è emerso che il 53% dei lavoratori non si concentra durante i meeting online. In questa intervista Carlo Alberto Tenchini, Direttore Marketing e Comunicazione e Direttore Vendite di Sharp ci aiuta a capire come sfruttare al meglio le riunioni da remoto.

Che fare ora che si è introdotta questa nuova modalità? Iniziare da un’ambiente virtuale coinvolgente, che stimoli la partecipazione, renda più interessante e interattiva la videoconferenza, la riunione o la presentazione. Ad esempio, Sharp ha ottimizzato gli spazi e ottenuto una collaborazione più produttiva con software ad hoc, come Windows Collaboration Display sviluppato proprio per rendere le riunioni più efficaci, consentendo al team di connettersi con facilità grazie al suo monitor interattivo di nuova generazione. E non solo.

È oggettivo che la porta si è ormai spalancata su questa nuova modalità di incontro, Il resto lo farà la creatività, la tempestività e l’efficienza dei vari player.

Se ti interessa sapere di più su come rendere coinvolgente ed efficace la tua riunione online, contattaci! Sapremo consigliarti la soluzione migliore per la tua azienda.

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